COS’E’ E COME FUNZIONA L’EREZIONE DEL PENE
Pene in stato flaccido ed eretto
Si tratta di un turgore con indurimento, aumento di volume ed elevazione dell’organo sessuale maschile: il fenomeno dell’erezione consiste nell’aumento di apporto di sangue arterioso ai corpi cavernosi del pene che – per effetto della guaina fibrosa che li avvolge detta albuginea – tendono progressivamente a inturgidirsi comprimendo le vene e riducendo così il deflusso di sangue, causando quindi gli effetti sopra citati.
Essa, a seconda della portata del flusso sanguigno che affluisce nel pene, può essere totale o parziale (in quest’ultimo caso non si parla di erezione vera e propria). Generalmente, in soggetti non circoncisi, durante l’erezione avviene la fuoriuscita del glande che, aumentando notevolmente di volume, si scopre totalmente dalla pelle del prepuzio, grazie alla sua estensione. Durante l’erezione a causa dell’afflusso di sangue, il glande assume una tipica colorazione intensa. L’erezione è inoltre soggetta a patologie che ne condizionano la durata e la qualità.
Tra di esse si ricordano il priapismo, ovvero un’erezione prolungata, persistente e dolorosa non connessa a eccitazione o desiderio sessuale, e le patologie note con il termine di disfunzione erettile che determinano la mancanza, o la riduzione di durata o intensità dell’erezione; le cause possono essere sia di natura fisica sia di natura psicologica. In entrambi i casi la medicina ha raggiunto notevoli traguardi e la disfunzione erettile è spesso risolvibile.
Fisiologia dell’erezione del pene
Il sistema nervoso parasimpatico determina un rilascio delle cellule monocitiche lisce dei vasi arteriosi (arterie elicine), espandendo lo spazio (le trabecole) di alcuni corpi cavernosi e, in particolare, del glande. L’ingresso di sangue aumenta di 40 volte rispetto alle condizioni normali. Le venule vengono così compresse dal sangue contro una parete duro-elastica (tonaca albuginea) che avvolge tutta la struttura del pene e ha spessore sufficiente per resistere alla dilatazione senza fuoriuscita di sangue venoso. La tonaca a sua volta comprime le vene bloccando il ritorno venoso di sangue. Quindi, le cellule rilassano i vasi arteriosi che si riempiono e comprimono il mantello penico che chiude i vasi venosi e mantiene la rigidità del membro virile.
Meccanismo opposto si verifica nel ritorno alla fase detta “flaccida” del pene. Questa è attivata dal sistema nervoso simpatico con contrazione della muscolatura liscia del pene, una riduzione del flusso di sangue arterioso, e la decompressione delle vene poste sotto l’albuginea, con il ritorno al libero deflusso del sangue venoso.
L’ossido nitrico è necessario per l’avvio dell’erezione e della risposta vaginale, ed è rilasciato attraverso il neurotrasmettitore NO-sintasi (nNOS) prodotto nei tessuti nervosi del pene. Ricercatori coordinati dalla Johns Hopkins University School of Medicine hanno rivelato l’intera catena biochimica che presiede il processo di erezione e scoperto che l’ossido nitrico è il mediatore più importante, coinvolto nell’intero processo erettile tramite la fosforilazione del nNOS che è bloccata dai PKA inibitori, e non nella sola fase di avvio dell’afflusso di sangue al pene come ritenuto negli ultimi 20 anni
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale *** Contatti e Consulenza Specialistica con il Dott. Pierpaolo Casto:
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