Articoli e Direzione Scientifica a cura del
Dott. Pierpaolo Casto
Ansia da Prestazione | Problemi di Erezione e Disfunzione Erettile | Eiaculazione Precoce

Erezione scarsa o incompleta: cosa fare per migliorare e risolvere il problema

COSA FARE PER RISOLVERE I PROBLEMI DI EREZIONE DEBOLE O INCOMPLETA – LE 6 FACCE DELL’ANSIA DA PRESTAZIONE:

Indipendentemente dalla razza e dall’età, sono milioni gli che uomini che soffrono di ansia da prestazione sessuale; indipendentemente dalla cultura il meccanismo che fa scattare la sua prestazione è legato ai pensieri anticipatori che l’uomo fa in relazione al rapporto sessuale che sta per consumare ed in particolare è strettamente legato a tutti quei pensieri che vogliono portare dubbi sulla possibilità di non riuscire ad avere l’erezione e sperimentare l’esperienza del “fallimento sessuale”. Il concetto di fallimento sessuale esiste soprattutto nella mente della persona piuttosto che nella realtà. E’ di più in mattinata, piuttosto che reale la serie di conseguenze che ci sarebbe qualora non si riuscisse a consumare il rapporto sessuale. Solitamente l’ansia da prestazione si presenta prima del momento dell’incontro sessuale, esprimendosi con ansia anticipatoria, tuttavia è possibile per alcuni pazienti sperimentare il comparire nell’ansia durante l’atto sessuale; in entrambi i casi le conseguenze non cambiano: difficoltà di erezione.
Per essere più precisi bisogna chiarire in realtà il disturbo di ansia da prestazione e da quei pensieri disfunzionali legati alla paura di non riuscire, e si può esprimere in diversi modi:
1. non riuscire ad avere l’erezione
2. non riuscirà a mantenerla per il tempo sufficiente ad un rapporto sessuale
3. eiaculare troppo presto (eiaculazione precoce) questi pazienti raccontano di eiaculare ancora prima di iniziare rapporto penetrativo, o di eiaculare poco tempo dopo l’inizio della penetrazione.
4. eiaculare dopo molto tempo (eiaculazione ritardata) questi pazienti raccontano di riuscire a raggiungere l’orgasmo solo dopo una pratica sessuale molto lunga, che la penetrazione in molte occasioni dev’essere interrotta a causa di stanchezza fisica della partner (naturalmente stanchezza fisica dovuta alla lungagine del rapporto sessuale). Questi pazienti spesso raccontano che quel punto riescono a raggiungere l’orgasmo soltanto con la masturbazione o con il rapporto orale.
5. non riuscire ad eiaculare: solitamente questi pazienti sono tra tutti i pazienti con ansia da prestazione quelli che hanno “meno” problemi dalla loro ansia in quanto riescono ad avere rapporti sessuali, spesso anche molto soddisfacenti per la propria partner. Tuttavia è naturale che ad un certo punto anche se l’erezione e la penetrazione risulta essere buona, il non riuscire a raggiungere l’orgasmo e l’eiaculazione fa vivere l’atto sessuale in modo non completamente appagante.
6. “perdere” il piacere verso il rapporto sessuale: naturalmente il paziente con ansia da prestazione si approccia psicologicamente all’esperienza sessuale con una notevole carica di ansia, pertanto l’associazione tra l’esperienza sessuale e l’esperienza di paura, in un certo modo ad afferrare porterà ad un’associazione “stimolo-risposta”. Quindi associando l’esperienza sessuale a sensazioni fisiche e psicologiche spiacevoli, si può arrivare a smettere di desiderare l’esperienza sessuale stessa, non perché l’unione fisica o l’atto sessuale non piaccia, bensì smettere di desiderare al fine strategico inconscio di smettere di provare ansia, paura e disagio.

L’obiettivo principale di quest’articolo è tuttavia far comprendere l’importanza del fattore psicologico che porta all’ansia da prestazione e alle difficoltà di erezione. Il fulcro di tutto è l’ansia che l’uomo sperimenta in relazione alla performance sessuale e che scaturisce dalla serie di pensieri disfunzionali che il paziente stesso fa prima dell’incontro con la partner o durante l’esperienza stessa. Purtroppo succede che l’ansia da prestazione sessuale può distorsioni cognitive relativa all’esperienza sessuale e a difficoltà relative all’erezione. Queste difficoltà contribuiranno a determinare nell’uomo una progressiva caduta della percezione di sé e dell’autostima. Il percepirsi come “non adeguati” all’atto sessuale porterà ad ulteriori paure e a generare ulteriore ansia entrando in quel circolo vizioso dell’ansia da prestazione in cui l’ansia e la paura portano ai problemi di erezione, e dove i problemi di erezione alimentano e fanno crescere sempre di più l’ansia e la paura. E’ per questo motivo che si dice che l’ansia da prestazione si autoalimenta.

Sebbene i farmaci come il Viagra o, di più frequentemente usati, Cialis, il Levitra e lo Spedra, possono essere efficaci per molti uomini con disfunzione erettile, nei pazienti con ansia da prestazione sessuale, e che quindi non hanno come causa una disfunzione d’organo e ad esempio un problema al riempimento di sangue dei corpi cavernosi, bensì il problema è di natura ansiosa e legata ai dubbi e alle paure, questi farmaci molto probabilmente non sono efficaci, o lo sono stati soltanto in un primo periodo (grazie esclusivamente ad un fattore psicologico per cui il paziente si sentiva più sicuro avendo assunto il farmaco). Nella maggior parte dei casi il paziente un’altra prestazione racconta di aver usato Cialis, il Levitra e lo Spedra ma di non aver risolto il problema. Ovviamente se il paziente ha un problema di ansia e per questo motivo sperimenta le difficoltà di erezione durante un rapporto sessuale, proprio l’ansia da prestazione porterà a grosse difficoltà nel riuscire ad eccitarsi sessualmente in modo adeguato, condizione questa assolutamente necessaria per poter raggiungere una buona erezione… condizione necessaria anche se si sono assunti i suddetti farmaci.

In questi casi, quindi, gli strumenti di reale soluzione per i problemi di erezione sono altri, sicuramente quelli che passano attraverso un lavoro psicologico. Dover fare un lavoro psicologico per risolvere il problema non significa assolutamente non essere psicologicamente “sani”, infatti il disturbo di ansia da prestazione con le conseguenti difficoltà di erezione o A. durante il rapporto sessuale, sono assolutamente frequenti in persone socialmente e lavorativamente brillanti, in individui stabili ed emotivamente sani.

Per essere chiari spieghiamo come, anche per un uomo con l’esperienza e che ha sempre avuto una vita sessuale soddisfacente, il suo vigente sperimentare una singola occasione in cui non si è riusciti ad avere l’erezione, o a completare il rapporto sessuale come sempre, per alimentare ansia e paura di questa prima difficoltà di erezione possa essere in realtà il segno di un problema più grande e che questo problema si possa ripetere nelle successive occasioni. Come spiegato loro questa paura può far entrare nel circolo vizioso dell’ansia da prestazione.

Una volta scivolati in questo inganno della mente, riuscire a risalire il pendio può risultare molto scivoloso!

L’ansia in genere è un meccanismo di allarme normale e utile. L’ansia ci avvisa di trovarci davanti ad un pericolo e quindi di adottare strategie per mettersi al sicuro. Tuttavia, sebbene il meccanismo dell’ansia sia necessario, se scatta in situazioni sbagliate, come nell’ansia da prestazione sessuale, può diventare un problema. Ovviamente nella stare insieme alla propria partner non c’è nessun pericolo, se non nei pensieri del paziente, e tanto meno la camera da letto può rappresentare un pericolo reale.
in questo caso l’ansia come strumento il meccanismo necessario all’autoprotezione, diventa come l’antifurto di una casa tarato male: scatta e suona troppo spesso senza una reale intrusione e minaccia… finisce per diventare, invece che uno strumento utile, uno strumento di tortura…

Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale *** Contatti e Consulenza Specialistica con il Dott. Pierpaolo Casto:
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