TERAPIA DEI DISTURBI SESSUALI
La storia della terapia sessuale, come disciplina, è relativamente giovane, per tutto il XX secolo fino al 1960, la disfunzione sessuale, è stata trattata solo in termini psicoanalitici, come era per la maggior parte dei problemi psicologici. Ovviamente si trattava di trattamenti a lungo termine ed individuali, lo scopo era quello di far venire a galla, i conflitti intrapsichici, per la maggior parte delle volte inconsci, che creavano problemi nei rapporti sessuali. Solo pochi medici hanno esplicitamente parlato dei principi comportamentali che stanno alla base di tali disfunzioni sessuali, ma tutto ciò era impensabile prima del 1970.
La terapia sessuale, così come oggi la intendiamo, è nata con le ricerche di Masters e Johnson’s, infatti grazie alle loro pubblicazioni si è avuta una vera e propria rivoluzione nell’approccio terapeutico ai problemi sessuali. A differenza dell’approccio psicoanalitico, la nuova terapia sessuale, non fa riferimento ai fattori intrapsichici per spiegare il problema, ma piuttosto ai fattori sociali e cognitivi, inoltre non bisogna dimenticare che la stragrande maggioranza dei problemi sessuali venivano collegati ad un’educazione sessuale restrittiva in voga a quei tempi. Dopo Masters e Johnson’s, Helen Kaplan ha introdotto ed elaborato una sua versione di terapia sessuale, intesa come ponte tra la vecchia teoria psicoanalitica, e il più moderno approccio comportamentale e facendo attenzione sui sintomi immediati.
La nuova terapia, quella di Masters e Johnson’s, era più breve, ma ad alta intensità di lavoro sulla coppia, e consisteva in esercizi comportamentali tra cui la focalizzazione sensoriale, il cui obiettivo era quello di ri-esperienza del piacere sessuale, in assenza di ansia.
Negli ultimi dieci anni, le coppie con problemi sessuali sono aumentate notevolmente, e i disturbi maggiormente diagnosticati sono: fallimento erettile, calo del desiderio sessuale e comportamento sessuale compulsivo. Questi problemi rappresentano dei veri e propri rompicapo per i medici, non avendo spesso a disposizione le conoscenze necessarie per risolverli. Attualmente gli psicologi hanno a disposizione una vasta gamma di scelta per le terapie da adottare, compresa la terapia di gruppo. Questi disfunzioni hanno subito un vero e proprio processo di medicalizzazione
CURA DEI DISTURBI SESSUALI
APPROCCIO MASTERS E JOHNSON’S
Il trattamento comincia con le procedure di valutazione, compreso l’esame fisico, la valutazione circa la natura del problema, l’entità e l’origine del problema.
APPROCCIO DI KAPLAN
Aiuta i pazienti a raggiungere i propri obiettivi sessuali nel più breve tempo possibile. Le sedute hanno luogo circa due volte a settimana, mentre le parti continuano a vivere la vita di coppia a casa.
IL PLISSIT
Questo modello consta di quattro livelli di approccio, e ogni lettera corrisponde ad un preciso metodo per la gestione dei problemi sessuali. I quattro livelli sono: libertà di sapere, informazioni limitate, suggerimenti specifici e terapia intensiva.
PRIMO LIVELLO DI TRATTAMENTO: LIBERTA’ DI SAPERE
A volte la gente vuole sapere delle cose normalissime eppure vengono bollate come pervertiti, deviati o anormali, al contrario voler sapere è del tutto normale. Spesso si rivolgono a persone qualificate che hanno esperienza nel risolvere tali problemi.
SECONDO LIVELLO DI TRATTAMENTO:INFORMAZIONI LIMITATE.
Piuttosto che rassicurare il paziente, che è giusto informarsi, in questo livello vengono date al paziente delle informazioni concrete, rilevanti per i propri rapporti sessuali. Ad esempio vengono fornite informazioni ad un giovane circa la lunghezza del suo pene, che può essere inferiore alla media, e rassicurarlo del fatto che non per questo renderà insoddisfatto il partner. Fornire informazioni sessuali, è anche un metodo per dissipare dei miti sessuali, siano essi relativi alla misura del genitale o alla durata media di un rapporto, o della diversa capacità di desiderare delle donne e della loro diversa capacità di risposta alla stimolazione sessuale. Se per il paziente, ricevere tali informazioni non è sufficiente, allora il terapeuta passa al terzo livello di trattamento.
TERZO LIVELLO DI TRATTAMENTO: SUGGERIMENTI SPECIFICI
Ciò di cui il medico ha bisogno è un caso concreto di disturbo sessuale, in questo modo si potrebbero risolvere problemi che venivano filtrati nei primi due livelli di trattamento. Se questo non è utile per il paziente, si passa al quarto livello.
QUARTO LIVELLO DI TRATTAMENTO: TERAPIA INTENSIVA
La terapia intensiva, non è un programma esteso di trattamento standardizzato. Nel modello PLISSIT, la terapia intensiva è un trattamento individualizzato che riesce laddove il trattamento standardizzato ha fallito. Molti terapeuti hanno criticato l’uso restrittivo di una o due procedure standardizzate e hanno auspicato un più vasto campo di approccio alla terapia.
MIGLIORE CURA DEI DISTURBI SESSUALI
E’ un metodo basato sulla ricerca di nuovi modi, più positivi, di trattare il sesso e la sessualità, eliminando i pensieri negativi e tutti gli atteggiamenti che interferiscono con l’interesse sessuale, il piacere e le prestazioni.
I terapeuti d’indirizzo cognitivo-comportamentale, chiedono ai loro pazienti di dare libero sfogo alle proprie fantasie sessuali, poiché da questo possono trarre dei benefici.
I principi fondamentali per il trattamento delle disfunzioni sessuali sono diversi, esaminiamoli.
RESPONSABILITA’ RECIPROCA
E’ necessario ricordare che tutte le disfunzioni sessuali sono comuni disturbi, cioè il marito di una donna inorgasmica, è parzialmente responsabile nel creare o mantenere tale disfunzione, quindi anche lui ha bisogno di aiuto. Indipendentemente dalla causa della disfunzione, entrambi i partner hanno delle responsabilità e dipende da entrambi la risoluzione del problema.
INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE
La maggioranza dei pazienti con disturbi sessuali, ignora la biologia di base e le efficaci tecniche sessuali. Spesso proprio questa ignoranza sviluppa l’ansia che a sua volta provoca la disfunzione sessuale. Ad esempio un paziente ha cominciato ad avere avversione per il sesso, da quando si è accorto che il suo clitoride è (scomparso) durante la manipolazione, ignorando che è normale durante la fase di plateau di eccitazione; interpretandolo invece come sintomo patologico. Questa ansia lo ha portato alla perdita completa della sua eccitazione e del godimento della sessualità. Allo stesso modo, il problema del vaginismo, può essere provocato da un marito che tenta prepotentemente la penetrazione, nonostante la sua incertezza circa l’ubicazione della vagina.
ATTITUDINE AL CAMBIAMENTO
Le errate considerazioni prodotte dalla società, o dai propri genitori, sul sesso o delle esperienze traumatiche si combinano creando delle vere e proprie disfunzioni nel paziente.
ANSIA DA PRESTAZIONE
Dal 1970 in poi, la tematica delle disfunzioni sessuali, ha assunto sempre più importanza; quindi i pazienti devono liberarsi delle loro preoccupazioni riguardo alla vita sessuale. I pazienti devono smettere di concentrarsi sulle difficoltà, e invece preoccuparsi dei benefici che possono trarre dal rapporto, indipendentemente dal risultato finale.
CONCENTRARSI SULLA COMUNICAZIONE
Le coppie con disfunzioni sessuali, solitamente non comunicano apertamente riguardo alle loro preferenze sessuali, poiché si sentono inibiti a parlare liberamente del sesso, o perché temono di ferire i sentimenti del proprio partner. La terapia mira ad incoraggiare la sperimentazione sessuale, e a comunicare liberamente. Sostanzialmente la coppia dovrebbe condividere le stesse fantasie sessuali e cercare di comunicare anche durante i rapporti.
ELIMINARE GLI ERRATI STILI DI VITA
Il terapeuta spesso indaga anche sullo stile di vita della coppia, cercando di eliminare i comportamenti errati. Spesso il tempo dedicato al sesso, da parte di una coppia impegnata con figli e lavoro, è veramente ridotto, questo è un errore, perché anche questo è un aspetto fondamentale nella vita di coppia.
PRESCRIVERE CAMBIAMENTI DI COMPORTAMENTO
Uno dei passi fondamentali della terapia diretta, è quello di prescrivere una serie di comportamenti specifici da eseguire a casa da parte del paziente. Questi esercizi riguardano la focalizzazione del piacere su alcuni aspetti del rapporto sessuale: si dà importanza ai baci, agli abbracci, al massaggio del corpo prima, per poi passare al rapporto vero e proprio. Il rapporto sessuale, viene così ricostituito passo dopo passo, riducendo così l’ansia e tutte quelle altre componenti che creano le disfunzioni.
APPROCCIO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE PER IL TRATTAMENTO DELLE DISFUNZIONI SESSUALI
ELIMINARE GLI EQUIVOCI
La consulenza diretta, l’informazione, la rassicurazione, possono essere sufficienti per risolvere casi temporanei di impotenza o frigidità. Correggere alcuni comportamenti errati, o delle credenze irrazionali, spesso porta a modificare le tecniche per fare l’amore.
ASSEGNAZIONI SESSUALI
Wolpe ha enunciato una procedura semplice per ridurre l’ansia che inibisce parzialmente la prestazione sessuale. Il partner deve rendersi conto di ciò che l’altro desidera e cercare di soddisfarlo, senza necessariamente sforzarsi di andare oltre per paura di deludere. La teoria si basa sul principio che mantenendo ad un livello basso, il turbamento rispetto all’eccitazione, esso diminuirà incontro dopo incontro. In questo modo vengono facilitate le risposte sessuali e l’ansia inibitoria tenderà a scomparire.
PROCEDURA DI DESENSIBILIZZAZIONE PER ELIMINARE LA FRIGIDITA’
Fu Lazzaro il primo a parlare di tecnica di desensibilizzazione sistematica, per superare il problema della frigidità. Questa tecnica è stata sperimentata su un gruppo di uomini impotenti e donne frigide. Solitamente si tratta di sessioni di gruppo ma le sedute individuali sono preferite per risolvere più velocemente il problema. La gerarchia applicata alle donne frigide era la seguente: abbracciare, baciare, essere coccolati, petting, spogliarsi, la consapevolezza dell’erezione del marito, e poi il rapporto vero e proprio.
IMPOTENZA
Gli uomini che soffrono di impotenza, sembrano assumere un comportamento di sottomissione nei confronti della propria moglie. Questi uomini si sentono minacciati quindi la terapia serve per far aumentare gli impulsi espressivi in modo da eliminare ogni tipo di inibizione. Si spiega al paziente quanto sia dannoso un comportamento ossequioso nei confronti della propria moglie, e di quanto sia invece importante manifestare i propri sentimenti. Il terapeuta interagisce con il paziente, attraverso tecniche di rinforzi positivi.
AVVERSIONE DELLA DONNA AL RAPPORTO
La paziente viene sottoposta a stimoli diversi, ad esempio la si costringe a guardare foto di uomini nudi, creando in lei un vero e proprio shock che va via via scemando guardando le foto.
TRATTAMENTO DELL’EIACULAZIONE PRECOCE
Questa disfunzione è un sintomo d’ansia, il livello d’ansia percepito può diminuire attraverso tecniche di rilassamento e di desensibilizzazione. Spesso i pazienti riescono a ritardare l’eiaculazione soffermandosi su pensieri e immagini non erotici durante il rapporto. Masters e Johnson’s sono contrari all’uso di tecniche di distrazione, a volte l’eiaculazione precoce viene ritardata attraverso l’assunzione di alcool o antidepressivi. Una tecnica efficace è quella della pausa, cioè si fa una pausa stimolando manualmente il maschio, finchè non sente le sensazioni che precedono l’orgasmo.
RISULTATI DELLE RICERCHE
I risultati ottenuti negli ultimi decenni, non sono tanto incoraggianti, poiché c’è una grande varietà di fattori che provocano le disfunzioni sessuali. Essendo aumentate le difficoltà sessuali riscontrate, diventa difficile applicare le stesse terapia che si usavano decenni fa. Manca ancora una terapia valida per più disfunzioni e che possa produrre risultati soddisfacenti
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale *** Contatti e Consulenza Specialistica con il Dott. Pierpaolo Casto:
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